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Un terzo delle donne interrompe la terapia ormonale prima dei 5 anni

Un terzo delle donne interrompe la terapia ormonale prima dei 5 anni

Diversamente da quanto avviene con l’ablazione ovarica tramite radiazioni o intervento chirurgico (ooforectomia), l’effetto di questi medicinali può essere reversibile. Nelle donne gli agonisti dell’LHRH interrompono i cicli mestruali che, però, soprattutto nelle più giovani, possono ricominciare nel giro di sei mesi-un anno dalla sospensione della terapia. Una volta sospesa la cura, cioè, l’ovaio torna a funzionare, anche se nelle donne più vicine alla menopausa questo non sempre si verifica.

  • In questo caso gli inibitori dell’aromatasi sono la prima opzione di cura in caso di recidiva.
  • Dopo 2 settimane di sospensione sono passata ad un altro inibitore dell’aromatase, l’exemestane (Aromasin, ma esiste anche il generico).
  • Non bisogna mai interromperne l’uso o modificarne la dose di propria iniziativa senza consultare il proprio specialista.
  • Questi effetti collaterali, di solito, si presentano in forma lieve e scompaiono dopo qualche tempo.
  • Ha, inoltre, inserito il raloxifene nell’elenco dei medicinali erogabili a totale carico del Servizio sanitario nazionale per il trattamento preventivo del carcinoma mammario in donne in post-menopausa ad alto rischio.
  • Quando invece il farmaco che blocca il ciclo mestruale è somministrato insieme all’exemestane, la terapia deve essere portata avanti con entrambi i farmaci fino alla sua conclusione.

Bisogna perciò fare attenzione alla somministrazione concomitante di letrozolo e farmaci capaci di inibire questo enzima. Farmaci quali il tamoxifene (un farmaco antitumorale), farmaci anti-estrogeni o estrogeni possono diminuire l’attività del letrozolo. In particolare, sembra che il tamoxifene sia in grado di diminuire notevolmente la concentrazione plasmatica del farmaco, diminuendone così l’efficacia terapeutica. La somministrazione concomitante di letrozolo con questa tipologia di farmaci dovrebbe, pertanto, essere evitata.

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Ora, al 7° mese di terapia in corso, sto decisamente bene, oserei dire senza alcun effetto collaterale rilevante. In condizioni fisiologiche, la maggior parte degli ormoni androgeni è prodotta dai testicoli in risposta alla stimolazione dell’ormone luteinizzante (LH) – asse ipotalamo-ipofisario-gonadico – e una parte molto minore (10 per cento) viene secreta dalle ghiandole surrenaliche. Il farmaco va assunto regolarmente per bocca, una volta al giorno, possibilmente sempre alla stessa ora, avendo cura che non sia a portata dei bambini.

  • Nella scelta del tipo di trattamento incidono anche l’età della donna e il suo desiderio di poter eventualmente avere dei figli dopo le cure.
  • Il Letrozolo si assume per via orale in forma di pastiglia da assumere, solitamente, una volta al dì.
  • Il Letrozolo dovrebbe venire preso solamente dopo la menopausa o se non si possono avere figli.
  • Questi dati sono supportati da una recente pubblicazione dove non sono state rilevate differenze significative tra anastrozolo, exemestane e letrozolo né per quanto riguarda l’osteoporosi né per le fratture.

In testa diciamo che l’effetto ero quello di capelli radi (insomma, si vedeva molto il cuoio capelluto). Lasciato il Temoxifene, sono passata al Femara col primo di settembre di quest’anno (2015). Per ora gli effetti collaterali che sto vivendo e subendo sono forti vampate di calore (arrivano anche 10 volte al giorno!!) e un incredibile aumento di peso.

Tumore al Seno: domande e risposte dalla diagnosi al dopo cura

I cosiddetti agonisti dell’LHRH (o GnRH) agiscono a monte rispetto agli altri farmaci ormonali, perché bloccano la produzione dell’ormone luteinizzante (LH), con cui l’ipofisi stimola l’attività delle ovaie e dei testicoli. In particolare, in questo modo le ovaie smettono di produrre ormoni (ablazione o soppressione ovarica). https://sportvitafitness.net/ Nella scelta del tipo di trattamento incidono anche l’età della donna e il suo desiderio di poter eventualmente avere dei figli dopo le cure. Non si deve esitare a discutere con i propri medici di questo aspetto prima dell’inizio del trattamento perché esistono vari modi per preservare, quando possibile, la fertilità.

Anche uno studio che ha confrontat letrozolo con anastrozolo non ha mostrato differenze nella probabilità di sviluppare osteoporosi tra i due farmaci. Questi dati sono supportati da una recente pubblicazione dove non sono state rilevate differenze significative tra anastrozolo, exemestane e letrozolo né per quanto riguarda l’osteoporosi né per le fratture. Nel tumore dell’utero, la terapia ormonale si prescrive solo quando la malattia colpisce l’endometrio, il rivestimento interno dell’organo, ma non quando riguarda il collo, cioè nel caso di tumore della cervice uterina. L’endometrio, infatti, come la ghiandola mammaria o l’ovaio, risponde ciclicamente all’azione degli ormoni sessuali femminili, estrogeni e progesterone, che nella donna in età fertile fanno proliferare e maturare ogni mese questo tessuto per predisporlo a un’eventuale gravidanza.

Se le vampate sono molto fastidiose, non esitate a informare l’oncologo che vi segue. Una revisione sistematica rivela che solamente il 66% delle donne che assume una terapia ormonale adiuvante la completa. Molte le motivazioni dell’abbandono, spesso legate agli effetti collaterali dei farmaci e alla mancanza di supporto. Il trattamento può iniziare prima, durante o dopo la radioterapia e prosegue per un periodo variabile da sei mesi a tre anni.

Nelle donne in postmenopausa, il tamoxifene può stimolare la proliferazione dell’endometrio, con un minimo aumento di rischio di tumore dell’utero (motivo per cui si consigliano controlli più frequenti). Molte forme di carcinoma mammario hanno bisogno della presenza dell’estrogeno per crescere. Nelle donne che si trovano in età post-menopausale la principale fonte di estrogeno deriva dalla conversione degli androgeni (gli ormoni sessuali maschili prodotti dalle ghiandole surrenali) in estrogeno da parte dell’enzima aromatasi. Il processo di conversione, che si chiama aromatizzazione, si svolge prevalentemente nel tessuto adiposo dell’organismo.

Vivere con il tumore

Gli effetti collaterali più frequenti dipendono dalla sospensione della produzione e quindi dell’azione degli ormoni maschili. La seconda è l’exemestane abbinato a un farmaco che blocca il ciclo mestruale e induce una menopausa farmacologica. Il trattamento con letrozolo può scatenare reazioni cutanee che si manifestano sotto forma di arrossamenti, rash, orticaria, vescicole a labbra, occhi o gola, desquamazione della pelle ed eritemi.

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